Buongiorno a tutti, manco da parecchio tempo dal blog, ma io
sono cosi: altalenante. Ma in ogni caso oggi ci “rivediamo” per parlare di una
serie tv, cominciata da poco, che mi ha colpita.
Sto parlando di “The Good Doctor”, con protagonista Freddie
Highmore, che abbiamo visto ne “la fabbrica di cioccolato” affiancato da Johnny
Depp. Ha recitato anche in Bates Motel, telefilm basato sulla vita di Norman
Bates, psicopatico serial killer de “Psyco”. Ma di questa serie tv ne parleremo
un’altra volta.
Il nostro Freddie Highmore Interpreta Shaun Murphy,
specializzando in chirurgia al San Jose St. Bonaventure Hospital. Il pilot
parte subito con il problema del direttivo dell’ospedale sul fatto di assumerlo
o meno; già, Shaun è autistico e per questo motivo non vogliono rischiare che
uccida qualcuno. Nel frattempo, recandosi all’ospedale, salva la vita di un
ragazzino e questo convince la maggioranza ad assumerlo.
Shaun ha problemi di approccio verso gli altri, la totale
incapacità di capire le varie sfumature del linguaggio, come ad esempio il
sarcasmo, lo rende un medico singolare. Odia dire bugie ed è troppo diretto;
questo non gli renderà vita facile tra i corridoi dell’ospedale. La cosa che
non ho detto subito è che è un medico eccezionale.
Mi ha catturata subito, e dal primo episodio ho versato
lacrime che nemmeno in 14 serie di Gray’s Anatomy è successo. La passione,
seppur fredda e distaccata del nostro medico, che vede le cose in maniera
diversa da tutti noi, contagia lo spettatore fino a continuare a guardare un
episodio dopo l’altro (purtroppo ci sono solo pochi episodi, per ora).
Lo scopo della serie è dimostrare che anche un autistico,
che spesso viene messo da parte dalla comunità stessa perché non conforme alla
“normalità” a cui siamo abituati (come qualsiasi altra malattia, d’altronde)
possa, con risultati sorprendentemente positivi, superare questa “normalità” a
cui siamo abituati; ci dimostra come possiamo avere meno fiducia verso persone
non direttamente “uguali” a noi. Trovo la scelta ben ponderata e molto
azzeccata.
L’attore interpreta il protagonista in modo davvero molto
realistico, in tutte le sue sfumature caratteriali e istintive. Per il resto,
trovo le scelte di “casi” ospedalieri parecchio deludenti: ormai o si parla di
tumori, o di tenie o di infezioni… il giro è sempre quello; ma, al contrario di
altri medical drama, la storia si incentra su Shaun e la sua capacità di uscire
dalla situazione in cui si è trovato.
Vi consiglio vivamente la visione, purtroppo, per chi non ama
i sottotitoli, non è ancora disponibile in lingua italiana, ne so se arriverà
mai in Italia.
E voi? Che telefilm avete scoperto ultimamente?
Buona giornata a tutti!
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